iMHO è uno spazio nato per rallentare, guardare dentro e leggere il mondo con uno sguardo più umano, soprattutto quando passa attraverso uno schermo. È un blog-magazine che intreccia tecnologia, emozioni, lavoro e relazioni per fare la cosa più semplice e difficile di tutte: fermarsi a pensare.
Chi c’è dietro iMHO
Dietro iMHO ci sono persone che vivono le stesse domande di chi legge: professionisti digitali, creativi, lavoratori in smart working, ma prima di tutto esseri umani che ogni giorno negoziano tempo, attenzione e relazioni con il mondo online. Giorgio e Giorgia sono le voci principali: lui arriva dal mondo del digitale e della comunicazione, lei da quello della scrittura e della crescita personale. Insieme, e con altri contributori, portano storie, riflessioni e punti di vista che non vogliono dare lezioni, ma proporre prospettive. Ogni articolo nasce da qualcosa che è stato vissuto davvero: una conversazione, un imprevisto, una fatica, una scintilla di consapevolezza. Per questo i contenuti di iMHO suonano spesso intimi, ma parlano di cose che toccano tutti.
Perché esiste questo spazio
Viviamo in un tempo in cui si può sapere tutto in pochi secondi, ma facciamo fatica a sentire davvero qualcosa per più di qualche istante. Feed infiniti, notifiche continue e un’idea di produttività che non lascia margini all’imprevisto rischiano di trasformare le giornate in un flusso indistinto. iMHO nasce per mettere in pausa questo automatismo, per restituire profondità a temi che spesso vengono consumati in una story di pochi secondi: il modo in cui usiamo i social, il nostro rapporto con il lavoro, l’arrivo dell’intelligenza artificiale, il bisogno di relazioni autentiche. Non è un sito di news, ma un luogo di “post-lettura”: si arriva qui quando qualcosa, là fuori, ha fatto nascere una domanda che merita più tempo. L’obiettivo non è convincere, ma accompagnare chi legge a farsi domande leggermente migliori.
Cosa trovi su iMHO
Su iMHO ci sono storie e riflessioni che parlano di “Umani Digitali”: come i social assorbono il nostro tempo, se siamo davvero noi a guidare gli strumenti o il contrario, che cosa succede quando una notifica pesa più di uno sguardo. C’è uno spazio “Dentro”, dedicato a chi sente di avere la testa piena e il cuore stanco, e vuole capire come osservare i propri automatismi senza giudicarsi, dall’autosservazione alla gestione degli imprevisti. Non manca uno sguardo sull’“Attualità”, ma sempre filtrata dalla domanda: che cosa fa questo alla nostra umanità? Qui entrano temi come lo smart working, il Natale anticipato, la voce come nuovo modo di scrivere. Infine ci sono le “Connessioni”, articoli che parlano di empatia, relazioni e modo in cui scegliamo di esserci davvero per gli altri, online e offline. Ogni sezione è un invito a esplorare pezzi diversi della stessa cosa: come stiamo, oggi, dentro la nostra vita.
Come scriviamo e cosa crediamo
Su iMHO si scrive con un tono onesto, diretto, a volte vulnerabile, mai cinico. Ogni testo cerca di tenere insieme due esigenze: rispettare l’intelligenza di chi legge, senza semplificare tutto in slogan, e non perdersi in concetti troppo astratti, restando sempre ancorato a esperienze concrete. Crediamo che la tecnologia non sia né nemica né salvezza, ma un amplificatore di ciò che già siamo: per questo parliamo spesso di consapevolezza, responsabilità e scelte quotidiane, più che di strumenti in sé. Crediamo anche che la lentezza sia una forma di resistenza: leggere un articolo dall’inizio alla fine, prendersi dieci minuti per stare solo con un pensiero, è già un gesto rivoluzionario in un mondo che scorre senza sosta. E crediamo che mostrarsi “vulnerabili ma vivi” sia molto più potente che fingere di avere tutto sotto controllo.
Un invito a entrare in dialogo
iMHO non è un monologo: è un invito aperto a chi sente di riconoscersi in queste domande e vuole continuare la conversazione. Puoi iniziare da alcuni articoli che consideriamo nodi centrali – sull’empatia, sull’attenzione rubata dai social, sull’intelligenza artificiale, sul lavoro che cambia – e poi lasciarti guidare dai tag e dai suggerimenti di ricerca per trovare ciò che risuona di più con il tuo momento di vita. Ogni commento, condivisione o messaggio è parte della stessa ricerca: capire come restare umani, interi e presenti, in un’epoca che ci vuole costantemente connessi ma spesso distratti. Se ti va, puoi scriverci, proporre idee o raccontare cosa ti ha toccato di più: è così che, articolo dopo articolo, questo non resta solo un sito, ma diventa una piccola comunità di persone che provano a guardarsi dentro senza smettere di guardare il mondo.