Il futuro della scrittura passa per la voce
Il futuro della scrittura passa per la voce

Il futuro della scrittura passa per la voce

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12 Gennaio 2021
letti in 4 minuti

Alexa, Siri, Google Assistant e Samsung Bixby: ogni colosso digitale ha la sua intelligenza parlante in grado di semplificare le azioni quotidiane di miliardi di consumatori ogni giorno. I dispositivi sono pensati per riconoscere il significato che si cela dietro il linguaggio umano: formulazioni chiare e concise, precedute dal nome dell’assistente hi-tech. “Alexa, imposta timer 10 minuti” oppure “Google, portami al supermercato più vicino.” Ogni momento è buono per usare il riconoscimento vocale e avere le mani libere per portare a termine con lucidità mentale gli obiettivi della giornata; non solo le intelligenze parlanti permettono di vivere ogni istante con maggiore consapevolezza, ma sono anche un’ottima influenza sulla vostra routine quotidiana. La rivoluzione 2.0 non usa più i tasti, ma la nostra voce! Cosa succede, di contro, quando si cerca di aumentare la produttività anche sotto il profilo della scrittura? Il dettato è la nuova frontiera da superare per garantire una massimizzazione del tempo e una sicurezza aggiuntiva in tutta una serie di casi, ad esempio quando si attraversa la strada o si guida verso casa dopo una lunga giornata di lavoro.

Eppure, dettare i propri pensieri allo smartphone non permette di ottenere risultati esaltanti: i difetti di pronuncia rischiano spesso di compromettere il senso del discorso, la punteggiatura non risulta funzionale e l’intenzione che si cela dietro una frase rischia di essere inevitabilmente compromessa. In questo articolo ho deciso di approfondire gli accorgimenti must-know che possono davvero fare la differenza per migliorare la resa di una trascrizione del testo sullo smartphone. Per fare ciò, mi sono interrogato sull’essenza di un discorso: cosa lo differenzia dalla scrittura? Qual è il gap che rende così difficile una comprensione a 360 gradi dell’intenzione che si cela dietro una frase?
La risposta sta nell’essenza del parlato: la voce è in grado di modulare un tono – scherzoso, serio, aggressivo ecc.. – e si serve sempre dell’apporto della gestualità. La posizione del corpo comunica l’intenzione che si cela dietro il nostro discorso, così come l’espressione facciale che ne deriva. Nel dettato è impossibile tenere conto dell’apporto fisico che ci permette di interagire nella realtà!

Alla ricerca di accorgimenti per massimizzare le vostre trascrizioni? Ecco i più interessanti che ho sperimentato personalmente e raccolto per voi!

Migliorare la dettatura: un mix fra naturalezza del discorso e consapevolezza della parola

I software di dettatura necessitano di una cadenza più lenta, scandita parola per parola. Focalizzate nella vostra testa il concetto che volete comunicare e cercate di pronunciarlo con chiarezza e un tono di voce naturale; in questo modo avrete tempo per leggere quanto trascritto sul vostro dispositivo hi-tech ed eventualmente correggere alcune parti che non sono state riportate in modo preciso. La punteggiatura è un valido aiuto per ottenere un risultato efficace e accurato: ricordate di dettare i segni che volete inserire nella vostra trascrizione – “punto”, “virgola” ecc… – così che il software possa trasformare ogni elemento sintattico nella maniera corretta.

Quando ho iniziato a sperimentare il grande mondo della dettatura mi rendevo conto di sembrare un robottino fantascientifico: voce innaturale, una leggera esitazione e la voglia costante di verificare quello che veniva trasformato nel mio testo scritto. Il consiglio che ho per voi? Dialogate in maniera spontanea, come se foste davanti a un messaggio vocale WhatsApp: la vostra intelligenza artificiale ha imparato a trascrivere mediante un’enciclopedia di informazioni che appartiene alle conversazioni reali. Insomma, non c’è bisogno di modulare il dettato e limitarne la naturalezza. La regola aurea è solo una: fluidità!

Per quanti siano interessati alla formattazione del testo, è bene imparare i comandi vocali che consentono di inserire grassetti, corsivi, allineamenti, spaziature e tutto ciò che rende una trascrizione piacevole da leggere. Sebbene essi cambino leggermente da software a software, le guide sono sempre facili da memorizzare e davvero immediate: così come potrete migliorare con la pratica, anche l’intelligenza artificiale sarà in grado di riconoscere i vostri dettati in maniera sempre più rapida ed efficiente!

I software per la dettatura: tutto ciò di cui avete bisogno!

Vi chiederete: “Bene, Giorgio, tutto molto interessante! Ma come posso iniziare a fare pratica? Quale supporto mi conviene usare per ottenere risultati concreti?”

Ebbene, ho una buona notizia per voi: la maggior parte dei software sono totalmente gratuiti, facili da attivare e sempre a portata di click! Google Documenti ha un ottimo sistema di riconoscimento vocale e permette di sperimentare a costo zero le principali funzionalità che appartengono alla maggior parte delle proposte attualmente sul mercato. Dal menu “Strumenti” basta selezionare la voce “Digitazione vocale” per avere accesso all’icona del microfono, la quale vi permetterà di entrare e uscire dalla dettatura. Per gli amanti di Microsoft non manca la versione targata Word, posta nel menù in alto a destra; infine, per gli appassionati delle applicazioni, sono nate alcune alternative che permettono di ottenere risultati interessanti con cui muovere i primi passi:

ListNote: supportato da Android, il programma consente di dettare dei post-it digitali con pochi e semplici passaggi; un’idea smart per chi vuole appuntare la lista della spesa o l’appuntamento dal parrucchiere;
Speech Recognizer: supportata dal marchio della mela più amato dai consumatori di tutto il mondo, l’alternativa iOS consiste in un blocco-notes con trascrizione vocale. La sua particolarità? Una traduzione simultanea in 26 lingue e il salvataggio tanto della versione scritta che di quella dettata!
Dictation.io: un supporto per browser sempre pronto all’uso, ideale sia per chi preferisca lo smartphone sia per chi impieghi il laptop. Basato sul riconoscimento vocale di Google, esso richiede solo un microfono da cui salvare, condividere sui social e stampare il testo che avete creato.

Il vostro lavoro consiste nella scrittura di centinaia di frasi ogni giorno? Siete professionisti della parola? Se volete digitalizzare ulteriormente la vostra attività potete sperimentare il sistema più accurato nel grande campo dell’intelligenza artificiale: Dragon. Una soluzione avanzata che permette di acquistare gli abbonamenti dedicati sia per laptop che per smartphone, così da garantire tutto il sostegno di cui potete aver bisogno. Il motivo? Il servizio offre vocabolari tecnici – nel settore medico, legale e scientifico – e una gestione totale del vostro lavoro senza alcun bisogno di toccare la tastiera!

E voi, avete mai sperimentato la dettatura vocale? Pensate che la nuova frontiera dell’automatizzazione possa fare la differenza nel vostro impiego o nei vostri impegni quotidiani? Insomma, secondo voi il futuro della scrittura passa dalla voce?

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